venerdì 9 marzo 2012


Un bellissimo maggio in cui ci siamo ritrovati, un intero mese durante il quale non abbiamo mai smesso di cercarci, scoprirci, sfiorarci ed esplorare i nostri corpi fino all’alba.

Inventavamo le occasioni per vederci e per passare la notte insieme, e nonostante il desiderio di dormire fosse grande, mai ci siamo riusciti. Ricordo alcuni vani tentativi, dettati solo dallo sfinimento e naufragati repentinamente perchè le mani non riuscivano a stare ferme, continuavamo ad accarezzarci, e ricominciavamo nuovamente. Sarebbe dovuto passare altro tempo, anni, prima di potere trascorrere una mezza nottata a dormire, ma sempre dopo due giorni e due notti trascorsi praticamente insieme.... E comunque è stata una tutta una scoperta abbandonarsi al sonno tra le tue braccia, e svegliarsi insieme!
Ma io lo so cosa mi impediva di dormire, era il contatto con la tua pelle, il tuo odore su di me, la voglia di coccole tenere, la voglia di sentirti, la voglia di averti sino in fondo.
Desiderio, euforia, passione,...sensazioni che non provavo più ormai da tempo e che comunque mai avevo provato con questa intensità. Dovevi arrivare tu....

Il mese successivo al nostro incontro - o meglio, ri-incontro - e’ come il ricordo di una notte di nebbia: riuscivo a vedere solo te perche’ eri vicina. Tutte o quasi le notti. E al di fuori di quel bozzolo di luce tendenzialmente rossa con tu e io dentro che e’ il mio ricordo di quel mese, non distinguo quasi null’altro.

Va be’ basta con le licenze poetiche. Ma quanto abbiamo scopato in quel mese? La voglia reciproca non ha fatto che crescere. Il tempo che passavamo nudi e abbracciati nel tuo letto - largo, basso, futon per materasso, luci quasi infrarosse ad attenuare il buio quanto bastava per vederci trovarci - non faceva che alimentare il desiderio di volerti ancora. E gia’ li penso che lo stavamo cominciando a capire che non sarebbe stata una cosa banale fra tu&io.
E dire che non ti avevo riconosciuta, quando ci siamo ri-incontrati, quella sera pochi giorni prima.
Ti desideravo moltissimo, è vero, ma nel contempo percepivo fortemente la tua potenziale pericolosità; l’attrazione verso di te era magnetica, senza via d’uscita e tu eri “molto” sposato e vivevi all’estero.

Queste sono le condizioni ideali per una notte di sano sesso, avendo la precisa consapevolezza di vivere il momento: hic et nunc, senza implicazioni di nessun tipo, niente di meglio, pensavo! ma in realtà non provavo questa sicurezza razionale, anzi i sensi cercavano di avvisarmi che stavolta sarebbe stato diverso.
Qando ti sei avvicinato e mi hai baciata, all’inizio solo un po’, dolcemente, poi sempre più intensamente, la voglia di scoprire il tuo odore, di accarezzare la tua pelle ha travolto le mie incertezze. 
E’ accaduto così.
La cosa più bella che abbia fatto da anni.

Ma e’ vero che i ricordi sono gli stessi, solo i dettagli qualche volta cambiano. Mi ricordo di quando alla fine di quella sera a casa tua - mi ero gia’ rimesso le scarpe, e tu mi avevi gia’ ridato il famoso calzascarpe col manico che credevi fosse di mio padre - ero li’ in piedi pronto a salutarti ed andarmene. Apparentemente. Sapevo che volevo rimanere con te, e stavo decidendo di dirtelo. O meglio, come dirtelo. Certo, il fatto che avessi tutto il sensorium amplificato dalla canna - e il tuo odore mi era gia’ arrivato al naso - non rendeva le cose piu’ facili. 
O forse si’. 
Comunque. Rimasi. Mi volevi come io volevo te. 
La cosa piu’ bella che abbia fatto da anni.

Stesso titolo, stesso intento, stessi autori: tu&io

Le canne solitarie ultimamente sono noiose.



Non ti ricordavi di me però mi hai cercata, perché?

Qualcosa mi spinge a pensare che forse volevi un poco scoparmi, solo un poco e sia chiaro, forse!

E comunque il tuo “scopo” non era poi così dissimile dal mio: tu mi piacevi assai.

Mi piaceva il tono della tua voce, il tuo modo di parlare, quello che raccontavi, per non parlare dei tuoi occhi e...beh si mi piacevi,...e ancora non avevo respirato l’odore della tua pelle!!
Quella sera eravamo a casa mia, avevamo fumato e avevamo letto i fondi del tè, quando mi hai detto all’improvviso “senti, non voglio andare via....”
Confesso che la naturalezza con cui l’hai detto mi ha spiazzata, ma mi ha spinto a realizzare che anch’io desideravo che restassi.....