mercoledì 21 marzo 2012


Il giorno dopo quella prima notte fu una trance per me. Mi ricordo che quel giorno avevo cose da fare in città e andavo in giro con quello che doveva essere un sorriso beota stampato sulla faccia. Dimenticai una cosa importante che dovevo fare - e ancora oggi non mi ricordo cosa fosse - e passai tutto il tempo a pensare a te nuda e vicina. 
La sera però ero distrutto e dormii profondamente. 
L'indomani mi svegliai con una voglia selvaggia di rivederti. Ti mandai un messaggio al lavoro, qualcosa del tipo: "non riesco a smettere di pensare a tutte le cose che abbiamo fatto assieme. le rifacciamo?". Fui sorpreso alla tua risposta immediata: 'si".
Venni a casa tua lo stesso pomeriggio. Mi ricordo che mi sedetti per togliermi le scarpe mentre tu mettevi su l'acqua per il tè. Ti avevo portato il mio tè verde, quello arrotolato a palline con petali di gelsomino, buono. Poi venisti a sederti anche tu. Ci facemmo una canna e parlammo non mi ricordo di cosa mentre aspettavamo che bollisse l'acqua. Fu come se, per quell'istante, non volessimo pensare a quello che sarebbe successo da lì a poco fra noi due. 
Il tè era buono - scaldai le tazze e la teiera abbondamente con l'acqua bollente, ci misi una dozzina di palline di tè dentro, poi, dopo che l'acqua si fu raffreddata abbastanza per non rovinare le foglie, la versai. Durante tutto questo parlammo moltissimo, seduti vicini - di quando ci eravamo conosciuti da giovani, di quello che avevamo fatto negli anni trascorsi. Io ti guardavo e ti guardavo e quanto mi piacevi. Mi piaceva come ridevi, il tuo modo di parlare, il tuo modo di pensare, il tuo modo di scrollare le spalle a qualche antico ricordo. 


Dopo la prima tazza di te eri già fra le mie braccia. Scostai la sedia dal tavolo e tu ti sedesti sulle mie gambe, a cavalcioni. Il tuo odore mi abbracciò ancora prima delle tue braccia. Questo ricordo che ho è fortissimo. Avvampai di desiderio per te. Ci baciammo - la tua testa un poco più in alto della mia, inclinata verso di me, contornata dai tuoi capelli - che erano della lunghezza giusta per finirci in bocca. Le tue labbra morbide, la punta della tua lingua che mi apriva le labbra. Le mie mani andarono alla tua schiena prima ancora che ci pensassi - sotto la camicetta, risalendo, oltre il reggiseno fino alla base del tuo collo. Mi piacque assai toccarti la schiena, sentirti muovere piano mentre, sotto le tue cosce il mio cazzo si ingrossava, e sentendolo tu ti stringesti a me ancora di piu', con un mugolio di piacere. 
Dopo qualche minuto che a me sembró lunghissimo ti alzasti in piedi, e sempre baciandomi cominciasti a sbottonarmi la camicia. A quel punto la voglia reciproca era fuori controllo, nè la volevamo controllare. Fu una liberazione spogliarci e spostarci sul tuo letto. Mi ricordo che mi strappai i vestiti di dosso, li lasciai per terra e mi sdraiai sul letto mentre tu finivi di spogliarti e ti sedevi sul bordo del letto, dandomi le spalle, per toglierti i jeans. Il tuo culo mi apparve in tutto il suo splendore, sottolineato dal triangolino posteriore del tanga, che sparì subito. Ti girasti, e venisti vicina. "Coccola" dissi al tuo sorriso. 


La coccola divenne immediatamente un abbraccio di pelle su pelle. Non smettevo di accarezzarti - la schiena, le cosce, il culo. Il tuo sedere è il più bello che abbia mai visto, lo sai? Credo di avertelo detto, e tu non ci credesti. Ma lo e'. Guardarlo mi affascina, toccarlo mi fa sentire in paradiso. E ancora eravamo alla coccola...ti volli sopra, e sempre baciandoti scivolasti su di me. Non riuscii a stare lontano dai tuoi capezzoli duri - li accarezzai delicatamente con le labbra, li toccai con la punta della lingua. Il tuo respiro sul mio viso era dolce, i tuoi capelli sul mio viso non mi davano fastido. Risalii con la bocca fino alla tua spalla, baciandoti alla base del collo e sotto l'orecchio. Mi piaceva tutto di te, non potevo smettere di assaggiarti e di baciarti. Tornai a cercare la tua bocca, tu scivolasti giù su di me per baciarmi meglio, e fra le tue cosce aperte il mio cazzo durissimo trovò la tua fica già bagnata, e senza mani ne' sforzo fui in te. Gememmo assieme di piacere, la tua voce nel mio orecchio, le tue mani su di me, le mie mani sui tuoi fianchi. Inarcai la schiena per affondare di più in te, e tu mi venisti incontro, dandoti tutta a me mentre ci chiamavamo per nome in un sussurro scambiato fra i sospiri. Quello che provavo era indescrivibile - un piacere totale, puro, che lo stare con te mi dava. Ed avevamo appena iniziato...