domenica 18 marzo 2012


Gli uccelli canterini non me li ricordo. Devo dire. 
Sopratutto perchè giunta l'alba ero esaurito dalla nottata intera di sesso e coccole con te. Una sorpresa infinita fu quella notte. Anzi. Fosti tu la sorpresa, bella e inaspettata.


Qui ci vuole una spiegazione, per i due lettori che seguono questo blog. 


Quando, pochi giorni prima della notte di cui parli ci incontrammo in quella birreria dove mi aveva portato la mia amica L. (la quale poi scoprii era anche amica tua), per raccontarci cosa avevamo fatto negli ultimi anni - dato che io vivevo all'estero e tornavo in Sicilia solo ogni tanto - io non ti avevo riconosciuta. E dire che avrei dovuto, perche', quando ti incontrai per la prima volta, tanti anni fa - tu sedici anni, io diciotto, avevi i capelli biondi a caschetto, mi ricordo, gli scarponcini blu ed eri caposquadriglia in un reparto Scout. E mi piacesti moltissimo all'epoca. Anche se fu una conoscenza superficiale e breve, ero timidissimo da giovane, e non avrei mai avuto il coraggio di dirti niente. Tu eri gia' sicura di te stessa, occupata a fare le cose che i capisquadriglia scout fanno, con sguardo serio, cappellone blu appeso sulle spalle, e portavi il guidone. 


Eppure, quando ti ho rincontrata, quella sera in birreria, mi ero dimenticato di te. Oggi penso che i trent'anni e passa che erano trascorsi da quel tempo non siano giustificazione sufficiente per la mia smemorataggine. 
E comunque. Tu mi riconoscesti invece, e quando confessai che invece io non mi ricordavo non mi sembrasti delusa. Ti arrotolasti una sigaretta - le unghie corte, le dita agili, i capelli sempre biondi ma ora schiariti dal sole e non più a caschetto - e continuasti la conversazione con L. e con me come se niente fosse. E che bel sorriso che avevi...
Quella notte stessa, a casa di mio fratello - dove ero ospite mentre ero in visita alla famiglia - ripensai alla serata e a te, e poi ripensai molto più indietro nel tempo, e finalmente - dopo un bel pezzo della notte - mi ricordai di te come eri. E mi resi conto che continuavi a piacermi moltissimo. Mi addormentai pensando a te. L'indomani mi feci dare il tuo numero da L. e te lo scrissi che mi ero ricordato di te. Poi ci vedemmo a casa di F., in campagna...ma questa è una storia per dopo. 


Quella prima notte, dove tu mi descrivi dicendo tutte quelle cose carine su di me, fu una scoperta fantastica. Scoprire te, dico. E non solo scoprirti nel senso di toglierti la camicetta e aiutarti a sfilare i jeans. Scoprire quanto tu sia tranquilla, rilassata, diretta nel tuo parlare, agire. E nel fare l'amore. Disinibita. Intelligente - a me l' intelligenza mi eccita assai. E a letto fosti fantastica - l'amante che avevo sempre sognato, e che non avevo mai avuto tutta assieme in una sola persona. Tu.  
Non sapevo ne' immaginavo che mi giudicassi pericolosissimo - non sono cosi' percettivo. Ma sono d'accordo con tutto il resto che hai scritto. Fare l'amore e odorarti tutta la notte. La tua pelle abbronzata e profumata di mare, la tua bocca dolce, le tue labbra morbide e rilassate che più baciavo più volevo baciare. I tuoi fianchi nelle mie mani, la forma della tua schiena nei miei occhi, il sapore del tuo collo...guardarti ed odorarti e baciarti e sentirti con me mi eccitava tremendamente, la voglia di te aumentava sempre, la tua voglia di me...fino al venire profondamente in te (ma credo di averti chiesto se potessi...) e poi crollare su di te, esausto, il fiato grosso, pensando solo a quanto fossi bella. 
E a darti baci sul collo e sulla guancia come scusa per riprendere fiato... non mi sembra strano che, perso in te dopo la passione non abbia fatto caso agli uccelli...

Il tempo andò via veloce e leggero, ci accorgemmo dell'alba solo per i fischi rumorosi dei merli e di altri uccelletti che avevano eletto il giardino a loro dimora.
Nella luce soffusa esistevamo soltanto noi, abbracciati in mille modi diversi per tutto il tempo, immersi l'uno nell'altro tutta la notte. Ma che notte...
E tu, dolce e beddu, eri così eccitante e desiderabile che non mi stancavo mai di volerti.
Quando venivi dentro di me eri completamente perso nel godimento, i tuoi sussurri aumentavano fino a trasformarsi quasi in urla di piacere, anzi senza quasi, il tuo odore più forte e speziato mi faceva impazzire dalla voglia di te, e tu spingevi con impeto il tuo cazzo sempre più duro e più grande fino a quando non ti abbandonavi a me, bagnatissimo e senza più fiato, abbracciandomi e coprendomi di bacini. Dolce.
Ma ho divagato...dicevo che notte che è stata.
Cosa avevi risvegliato in me? Da quanto tempo non mi sentivo così viva e appagata?
Tu avevi un effetto su di me afrodisiaco e oltre ad essere dolce, beddu, profumato, eri pure simpaticone e intelligente quindi PERICOLOSISSIMO per una come me che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi coinvolgere più di tanto, single da anni e contenta di esserlo.
Beh, ma fortunatamente parte quindi non c'è problema.
Lo ripetevo come un Mantra, per tutto il tempo che sei stato qui