venerdì 16 marzo 2012


Ora la tua lingua profumava di limone con una sfumatura dolce; certo, adesso era difficile percepire nostri odori mescolati tra loro, ma il risultato era straordinariamente eccitante, non che ce ne fosse bisogno dal momento che ormai eravamo irrimediabilmente presi da noi e dalla magia di scoprire che eravamo sempre in perfetta sintonia, qualunque cosa stessimo dicendo o facendo.
Però scoprire il tuo corpo, baciare ogni parte di te non mi bastava più, adesso ti volevo. Quando sei entrato in me, dolcemente, andavi pianissimo, godendoti ogni piccolissimo movimento, spingendo piano senza parlare, la tua lingua mi sfiorava le labbra, ed era come fluttuare persi nell'aria, finchè non ho ti sentito tutto, profondamente. Tu eri con me.
Ti cingevo la schiena con le gambe cercando di trovare una posizione per sentirti ancora di più, ti abbracciavo le spalle aggrappandomi a te, e tu rispondevi con spinte sempre più forti, accelerando il ritmo fin quando, senza fiato entrambi, rallentavamo per ricominciare non appena il battiti del cuore diminuivano la loro corsa. Ma come ti sentivo....la luce, attenuata dallo shesh che avevo steso sopra la lampada, si rifletteva sul tuo bellissimo corpo sudato che scivolava su di me, dentro me, sempre di più, e la marea di piacere di nuovo risaliva con le sue ondate.
Ma adesso anch'io mi sto lasciando correre assai.
Ti ricordi per quanto tempo abbiamo scopato? Andavamo a tè, canne e coccole, da veri gaudenti.
Chè quella delle coccole è stata un'altra incredibile scoperta di quella notte.
Tu adori le coccole, come me e proposito di coccole, le fossette  che hai sulla parte bassa della schiena, un poco sopra il sedere sono deliziose, tutte da leccare, baciare, mordicchiare, te l'ho mai detto?
Ma non ci posso pensare, scrivere di quella notte insieme te mi agita e tu adesso sei lontano, troppo lontano da me.