La sera quando
ci riincontrammo ero a bere una birra con i ragazzi del Tai Chi e L.
ci doveva raggiungere con un suo amico; dopo averti presentato a
tutti collettivamente, vi sedeste accanto a me. Parlammo tutta la
sera ma non ti avevo riconosciuto per niente.
Mentre ero
fuori per farmi una sigaretta ebbi l'illuminazione: ma tu sei.....? Mi
guardavi perplesso cercando un riferimento, che prontamente ti diedi
ma tu niente, non ti ricordavi.
Certo in
trent'anni si cambia molto. Ora eri molto diverso dall'immagine di te che
avevo io: capelli lunghi stretti a coda, jeans strappatissimi, un
fantasma di sacco a pelo tenuto insieme da una corda a tracolla
sulla spalla e uno spazzolino da denti nella tasca sul culo...e soprattutto eri
inavvicinabile, caspita diciotto anni erano tanti per me e sottobraccio, alla faccia
della timidezza, c'era sempre una ragazza.
Poi devo un attimo spiegare perchè pensavo che fossi pericoloso: tu mi piacevi molto e con tutta quella chimica
insaporita da uno spiccato sense of humor e da una evidente
intelligenza, che in un uomo mi seduce più di ogni altro aspetto, mi
apparivi come un'oasi nel deserto del desolante panorama maschile che
ultimamente mi circondava e mi lasciava del tutto indifferente. E
questo ovviamente non te lo dissi, non subito perlomeno.
Era ormai
mattina. Entrambi eravamo stravolti ma nonostante tutto continuavamo
a coccolarci abbracciati; l'idea che dovevi andartene non mi
entusiasmava, comunque seppure riluttante, mi alzai per fare il
caffè e rollare ciò che era rimasto in un'ultima cannina di buon
giorno mentre tu raccoglievi i nostri vestiti dispersi e riportavi
tazze e teiera in cucina.
Ciao, ci
vediamo presto mi dicesti sulla porta di casa e, non ricordo se lo
dissi o se lo pensai soltanto, non avrei voluto che te andassi, ma
era giusto così e ne approfittai per dormire qualche ora.
Mi svegliai
tardi, con la beatitudine stampata in viso, mi sentivo piena di
energia come non mi accadeva da tempo e dopo essermi lavata
l'essenziale scesi a mare per fare una nuotata. Ricordo che
volutamente non feci la doccia perchè volevo sentire addosso ancora
per un po' il tuo odore, tanto mi piaceva.
Pensai
spesso a te, alle tue labbra dolci, a come facevi l'amore, a quanto
mi desideravi e a quanto mi sentissi desiderata da te, alle parole
che mi sussurravi mentre mi baciavi e che spesso non capivo e mi
chiedevo quando ci saremmo rivisti, presto sì, ma non credevo
sarebbe stato così presto.