giovedì 22 marzo 2012


Conosco questa sensazione di trance che descrivi, è come ritornare alla realtà da un viaggio in un'altra dimensione, per tutto il giorno anch'io ebbi l'impressione gradevolissima di fluttuare in aria.
Per me nuotare in mare è quasi una pratica zen, in quel momento riesco a liberare la mente e nulla esiste al di fuori dell'acqua in cui sono immersa, quella mattina però tra una bracciata e l'altra rivedevo il tuo viso sorridente e ripensavo ai tuoi baci e alle tue mani insaziabili che mi avevano accarezzato tutta la notte. Avevo già voglia di te.
Ero certa che ci saremmo rivisti ma come e quando francamente lo ignoravo; tuttavia ogni incertezza fu dissipata l'indomani, da un tuo messaggio in cui, tra le altre cose, mi domandasti "le rifacciamo tutte quelle cose carine?" o qualcosa di simile.
Decisamente eri un uomo pragmatico e diretto, niente giri di parole o inviti ad uscire ed io, da donna pragmatica e di buonumore, senza esitare dissi sì
 -perchè mai avrei dovuto temporeggiare se era quello che volevo anch'io?-

Il pomeriggio dell'indomani eri già con me. Venisti presto e andasti via tardi, cioè presto...di mattina.
Parlammo moltissimo quel pomeriggio, tu preparavi il tè (e non il mio ignorantissimo gunpowder ma l'Occhio di Drago, per palati sopraffini) completamente a tuo agio a casa mia, ed io ascoltavo la tua voce che mi incantava come il coro delle sirene di Ulisse, per dirla alla Battiato; non so quale effetto avessi su di me (non mi intendo di queste cose) ma bastava soltanto la tua presenza per far crescere in me il desiderio incontenibile di baciarti e accarezzarti. E scoparti.
Quando mi sedetti su di te, fui piacevolmente sorpresa di sentire sotto i jeans il tuo cazzo già magnificamente duro e d'altronde anch'io ero gia bagnatissima, la tua affermazione "sotto le tue cosce il mio cazzo si ingrossava..." non è del tutto veritiera ma non sottilizziamo, non è proprio il caso questo.
Eravamo già totalmente assorti in quel contatto dall'effetto deflagrante, e fu un attimo ritrovarsi nudi e avvinti, compenetrati l'uno nell'altro.
Ormai tra noi vigeva l'uso che quando il troppo caldo e la spossatezza si facevano sentire, eravamo ben lieti di fare un break cannereccio.
Mi alzai per prendere dal tavolo i parafernalia necessari, mi seguisti con lo sguardo e ti alzasti anche tu. Mi abbracciasti la schiena mentre mi baciavi il collo e la nuca e ti avvicinasti a me. Il contatto dei nostri corpi sudati mi riaccese i sensi ed ebbe lo stesso effetto anche su te a giudicare dall'erezione che avvertivo nettamente sulla schiena. Ti muovevi lentamente massaggiandomi su e giù e mi poggiai sul tavolo nel momento che entrasti dentro di me, finalmente ero piena di te totalmente. Appoggiato a me ti muovevi ritmicamente, mi spingevi a fondo sempre di più. Le tue mani sui fianchi mi stringevano sollevandomi leggermente e spingendomi sul tavolo.
In quella posizione non potevo vederti, ma ti sentivo tantissimo come mai prima, avevo scoperto la parte selvaggia di te e anche questo aspetto mi affascinava moltissimo. Mi perdevo nei tuoi movimenti convulsi e quando venisti profondamente in me, mi abbandonai sul tavolo e tu su di me, baciandomi ovunque.
Ma il pomeriggio era ancora lungo.....


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